Andrè Jolivet - Chant de Linos

Maddy

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14 Luglio 2019
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Come non rimanere affascinati da questo meraviglioso brano.
Sto ascoltando su youtube la versione di Pahud tratto dal suo cd del 1997 "Paris".
Facendo qualche ricerca, ho letto che è Jolivet si è ispirato alla figura mitologica Linos dell'antica Grecia.

Volendo approfondire di più quest'aspetto, direi fondamentale del brano, qualcuno può dirmi qualcosa in più?

Grazie

 
In quest'opera è manifesto l'amore che l'autore nutriva per le tradizioni musicali popolari di tutto il mondo, per le culture extra-europee: il Chant de Linos era, nell'antichità greca, come recita il sottotitolo della partitura, un lamento funebre interrotto da grida e danza. L'opera si conforma a questra struttura, non in maniera generica, ma alla lettera: lamento, grida, danza distinguono precisamente i cari momenti. Come notano Pierre-Yves Araud e Alexandra Gros (Jolivet et la flute, La traversiere, Parigi, Luglio 1995, pp 13-20)" i canti funebri sono di una bellezza che li paragona alle più belle pagine della storia della musica mentre i disegni rapidi e ritmici nelle tessiture estreme (lettera B) sovrapposti omoritmicamente a quelli del pianoforte, evocano per la loro intensità drammatica le grida della folla: il virtuosismo diventa così ricerca timbrica"
Nella danza infinite, il flauto è utilizzato non solo come strumento incantatore, ma come percussione (vedi le Cinq Inantations). Il motivo in note ripetute della danza che appare due volte (lettera F e T) non può non evocare la seconda Incantation".

Questa è precisamente l'articolazione dei tre momenti utilizzando le lettere dell'edizione Leduc:
Introduzione - grida
A) canto funebre - meno mosso
B) grida
C) lamento
D) grida più mosso
E) cadenza
F-K) danza - allegro
L - Q) grida - meno mosso
R) canto funebre
S) grida - più mosso
T) danza - allegro

Artaud e Gros notano inoltre come l'aspetto modale dell'opera sia di estrema importanza, e richiami, nel nome dell'ispirazione all'antica Grecia "una concezione non temperata che , a dire il vero, si esprime meglio nella formazione di quintetto strumentale che nel confronto con il pianoforte. Si tratta propriamente di musica microintervallare senza microintervalli!"
 
Non potevo chiedere risposta più esauriente! Grazie :)

Ma quindi esiste un'altra versione del Chant de linos? Non solo flauto e pianoforte ma anche per quintetto?

E poi, aspetto modale....in che senso?
 
Certamente! Esistono due versioni: la prima, per flauto e pianoforte, venne scritta dall'autore come pezzo d'obbligo per il Concours parigino, che quell'anno licenzio ben inque primi premi: Mule, Chauvin, Deuez, Castagner ed un certo Jean Pierre Rampal!!
La seconda versione, poco eseguita, è per flauto, trio d'archi e arpa, e per l'appunto secondo molti, più vicina allo spirito originale del pezzo.

Aspetto modale: quando la musica è costruita su modi, i legami funzionali dell'armonia evaporano e l'aspetto melodico prevale su quello armonico. Le armonie del pianoforte infatti non sono altro che agglomerati di gradi della sala modale utilizzata. Il compositore ha una notevole libertà nel sovrapporre i gradi che preferisce. Non esistono sensibili e dominanti. Qualsiasi agglomerato funziona! Vengono usati come se fossero colori timbrici.
Faccio giusto un esempio. All'inizio del brano troverai per ben 34 battute solo sette note costruite sul modo di Sol: Sol - Lab- Si - Do - Do# - Re - Mib - Fa
Dalla lettera B i modi si susseguono con cambi più veloci.
 
È un bel brano, ma anche dal carattere virtuosistico! Difficilotto tecnicamente in molti punti.
La maniera migliore per affrontarlo sarebbe quella di studiare le scale del Taffanel e Gaubert , esercizio 4 fino al Do sovracuto.
 
Tra l'altro l'amore di Jolivet per il flauto era straordinario!!
Lui stesso diceva : "Il flauto è vicino alla natura, animato dal soffio, emanazione della profondità dell'essere, veicolo delle parole dell'anima. È lo strumento musicale per eccellenza" :love: