Il nostro corpo reagisce inconsciamente quando crede di trovarsi di fronte a un pericolo. La prima conseguenza della paura è l'irreggimento dei muscoli e la secchezza delle fauci. Non è possibile suonare bene in queste condizioni. Quindi dobbiamo fugare la paura nella consapevolezza che l'esecuzione non è un problema per noi. Abbiamo paura di sbagliare, di essere giudicati, di dimenticare la parte. Il modo per allontanare questi pensieri è non esporsi, se possibile, all'esecuzione se non siamo pronti. Dobbiamo aver studiato bene, così da sapere che siamo in grado di fare ciò che la performance richiede.
Altri motivi di disturbo possono essere la perdita di concentrazione e la perdita della stabilità del flauto o dell'imboccatura. Se mentre suoniamo, iniziamo ad avvertire qualcosa che non va, potremmo perdere il controllo fino all'impossibilità di suonare. In fase di studio quindi dobbiamo potenziare questi elementi. Per la concentrazione possiamo cantare mentalmente la parte, suonare in situazioni in cui c'è rumore o disturbo come ad esempio il passaggio di persone; mentre suoniamo accendiamo la televisione oppure sintonizziamo la radio su una musica diversa da quella che stiamo eseguendo (Debost si esercitava sulle scale mentre leggeva il giornale).
Per la stabilità dello strumento, studiamo la nostra postura davanti allo specchio e approfittiamo delle scale (suonate a bassa velocità) per coordinare il movimento delle dita con l'emissione e la tenuta dello strumento. Mentre suoniamo cerchiamo di ridurre al minimo il movimento delle dita e del flauto, cerchiamo di tenere lo strumento aderente al nostro volto.
Per la stabilità dell'imboccatura abbiamo bisogno di forza muscolare e flessibilità. Dobbiamo avere una precisa idea di come formiamo la nostra imboccatura e dobbiamo averla resa forte ed elastica attraverso lo studio. Se i muscoli sono deboli, in fase di esibizione reggeranno fino a un certo punto, poi, quando si saranno stancati, non riusciranno più a tenere l'imboccatura e inizieranno a tremare, con la conseguenza che il flauto seguirà questo movimento, dandoci la sensazione che lo strumento ci sfugga dalle mani e di non essere più in grado di controllare il suono. Per affinare ed irrobustire l'imboccatura, consiglio di esercitarsi lentamente sulle ottave (soprattutto discendenti), cercando di tenere a fuoco il suono e di legare il più possibile (Galway racconta che il suo primo insegnante lo tenne per lungo periodo su questo).
Se mentre suonate sentite un bel suono e l'imboccatura è efficiente, sarete soddisfatti di voi stessi, avrete meno paura di sbagliare il passo difficile e avrete voglia di dare espressione, dimenticandovi di essere di fronte a un pubblico. Cercate di suonare senza tensioni, così da ridurre sensazioni negative e da rendere più gestibile il bilanciamento di tutti i movimenti.
Altro modo per abituarsi al pubblico è quello di suonare davanti ad altre persone, tutte le volte che ne abbiamo possibilità. Nella nostra cameretta immaginiamo di trovarci in teatro e simuliamo l'esibizione per un pubblico oppure accendiamo il registratore e suoniamo cercando di non sbagliare.