Mi permetto di correggere un'inesattezza su quanto riportato riguardo il Miyazawa.
Sui modelli 101 e 102 non è presente la Brogger parziale. Per di più i 101 e 102 sono fabbricati in Cina. Miyazawa dice: "componentistica fabbricata in Cina e poi assemblata in Giappone". Più che assemblata..io direi.."appena controllata"!
Stessa cosa avviene per Haynes (ormai il marchio è stato acquistato da una multinazionale cinese). Ho avuto circa 8 anni fa un bel colloquio con una responsabile marketing (cinese) di Haynes durante Flautissimo a Roma, e per l'appunto dicevano "materiale fabbricato in Cina e poi assemblato a Boston". Ovviamente un po anche li capisco. Se non dicessero in questo modo, non ne venderebbero più neanche uno.
I tempi stanno cambiando rapidamente ed il panorama costruttivo flautistico non è più quello di 10-20 anni fa.
La differenza tra una meccanica handmade ed un'altra industriale su quella fascia di prezzo, è sottilissima...per non dire addirittura inesistente. Il tutto si risolve semplicemente nell'avere forse una meccanica un po più "controllata". Tutto quì. Ma a livello costruttivo cambia poco.
Poi dipende da caso a caso.
Prendiamo Muramatsu. Le testate conservano la caratteristica peculiare del suono Muramatsiano, con un "legato" ed una timbrica inconfondibile. Ma parlando di meccanica, Muramatsu ha avuto un'involuzione paurosa. Niente a che vedere con i Muramatsu costruiti fino a 20 anni fa. Meccaniche che si bloccano e materiali non all'altezza del costo stellare al quale sono arrivati (ormai i flauti Muramatsu nuovi hanno raggiunto prezzi di listino completamente fuori mercato). Un flautista che compra Muramatsu, va un po a fortuna. Come soleva dire Forrest Gump: "la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai ma quella che ti capita"! Ecco..i Muramatsu sono ormai diventati così. Personalmente, alle condizioni attuali, lo comprerei solo usato, ma con una svalutazione di almeno il 70% sul prezzo di acquisto (ed infatti il mercato dell'usato sta andando in quella direzione). Allora avrebbe un rapporto qualità/prezzo accettabile.
Stessa cosa dicasi per Altus. Ormai è finita nello stesso circuito di Azumi e Jupiter.
Pearl e Yamaha ormai sono troppo massificati. Guardate cosa combina Pearl in questo post apparso proprio ieri:
Oggi si è presentata a lezione una mia alunna che suona il flauto da quasi un anno. Ha comprato lo strumento nuovo. Un Pearl 505 acquistato un paio di mesi fa. I genitori mi avevano telefonato per chiedermi se la Pearl fosse una buona marca. Beh..insomma...è tra le più conosciute di sicuro...
www.flauto.info
Non è modo di lavorare! La tamponatura per un flauto è quasi tutto! Che serve fare una meccanica perfetta, se poi mi sfiata ovunque?
I flauti Yamaha semi-professionali hanno ancora una meccanica legnosa. Abbastanza datata. Tamponi tra i più morbidi in commercio. Si deformano in fretta e quindi il tasto inizia a sfiatare. Per trovare un Yamaha con una meccanica adeguata occorre andare sulle serie professionali.
Dunque, in cosa differisce una meccanica handmade da un'altra che non lo è?
Almeno per i miei canoni, la risposta è semplice: la meccanica dev'essere davvero lavorata a mano e deve di conseguenza averne tutti i vantaggi:
- meccanica senza viti di regolazione perchè tutto il meccanismo dev'essere tirato a balestra a mano e non si deve sregolare con viti che si allentano o che consumano bucando gli spessori.
- tamponi sintetici (Pisoni S2 o Straubinger) della massima qualità che necessitano per davvero di spessoratura fatta a mano da personale esperto (e non scaldata nei forni per far loro prendere la sagoma del caminetto....come si vede su quel Pearl del quale ho postato il link)
- caminetti lavorati a parte e poi saldati sul fusto (per l'appunto il nobile flauto a caminetti saldati)
- feltratura handmade significa non vedere feltri grigi o bianchi sottili sotto i braccetti attaccati con il biadesivo, ma il feltro morbido, di spessore considerevole, silenzioso che dev'essere necessariamente tagliato a mano altrimenti si sfilaccia tanto è morbido.
- spessorini in pelle nera del giusto spessore e consistenza e non quelli in carta.
Quando mi presenteranno un Muramatsu, Powell, Haynes, Altus etc..etc.. "handmade" in alpacca con queste caratteristiche, allora mi leverò tanto di cappello ed inizierò a provarlo e valutare la differenza con altri in argento "industriali". Ma fino ad allora non li terrò neppure in considerazione.
A questo punto tra l'Azumi in argento e l'Altus "finto handmade" in alpacca...per tutta la vita l'Azumi! Anche perchè la provenienza, come detto prima, è la medesima!
I cinesi stanno invadendo il Mondo acquisendo marchi a destra e manca (non solo di flauto, ma anche in altri campi) ed involgarendo un secolo di costruzione del flauto! Solo in pochi resistono e spesso sono piccole realtà di nicchia.
La maggior parte dei flautisti purtroppo non s'informa e continua a seguire certi retaggi del passato (magari spinto da questo o quel maestro che ha vissuto l'epoca d'oro di quei grandi marchi). Ma purtroppo i tempi stanno cambiando e gli "addetti ai lavori" (come me, in quanto tecnico professionista) ormai da svariati anni iniziano a vedere certe "mostruosità" da far venire la pelle d'oca non solo sui flauti economici di chiara provenienza cinese...ma anche su questi grandi nomi le quali ditte sono state acquisite da fabbriche cinesi.