Studi d'esame - Abbellimenti

LoryLo99

Member
8 Ottobre 2019
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Buonasera a tutti e complimenti per il forum! Molto "tecnico"!
Sono alle prese con lo studio n°6 op 15 di Andersen. Per intenderci è tutto quello infiorettato di acciaccature, mordenti e gruppetti.
Per evitare errori di impostazione che andrebbero a minare il buon risultato finale ho deciso prima di studiarlo tutto senza abbellimenti.
Mi consigliate di continuare con questo metodo? Suggerimenti sull'esecuzione degli abbellimenti?

Grazie per eventuali consigli.
 
Consiglio anche io di studiare prima il tutto senza abbellimenti, preoccupandosi soltanto di sistemare con assoluto controllo e precisione i paletti ritmici su cui il brano è costruito.
Un'esecuzione sicura è un'ottima base per passare poi alla fase successiva, durante la quale sarebbe bene inserire solo le acciaccature, in levare ma strettissime. So bene che l'acciaccatura è voluta dai teorici come appoggiatura breve, e quindi in battere (soprattutto nei tempi lenti). Ma è sempre di più utilizzata in levare dall'odierna sensibilità esecutiva.
Poi si aggiungono i mordenti, rapidi e brillanti come da carattere marziale del brano. Assolutamente evita di eseguire i mordenti a terzina in quanto l'effetto sarebbe poco incisivo.
Ultima fase, aggiungere i gruppetti e lì avrai gatte da pelare in quanto ci saranno parecchie note da eseguire in poco spazio. Ovviamente gruppetti da eseguire a quintina, e solo in un caso è sviluppato graficamente sul testo (battuta 30) in quanto solo in quel caso il gruppetto riporta due alterazioni (superiore e inferiore), e quindi per non confondere l'esecutore.
 
Hai tirato fuori uno studio di diploma. Mi sembra che l'Andersen op.15 n°6 sia forse l'unico (assieme all'Herman n°4) a dare qualche grattacapo.
Ma quelli di compimento inferiore (perdonatemi se uso ancora i termini Diploma e Compimento inferiore...però sono di un'altra epoca!) sono di gran lunga più difficili!!
Prendete per esempio lo studio n°8 del Kohler (III volume) propone un ricco catalogo di ornamenti.
Per non parlare del Fusternau n°5 nel cui preludio presenta (tra le varie cose) all'ultima battuta un gruppetto preceduto da un trillo con risoluzione.
Oppure il n°11 sempre del Fusternau...che solo a vederlo viene il mal di testa!
Prendiamo invece il n°16, tripudio di acciaccature nella Polacca che fanno eseguite strettissime quasi a fare corpo unico con la nota reale. Mentre nel Trio dovranno essere addolcite dove si potrà avere maggiore cantabilità.
 
Grazie per le risposte.
Effettivamente gli studi del Kohler e del Fusternau erano terribili. Ma anche il Briccialdi non scherzava! Quante volte il mio Maestro diceva di stare attento alla doppia acciaccatura che caratterizzava l'intero studio n°16 del Briccialdi (si tende ad eseguirla a terzina!). Invece va fatta molto stretta. Stessa cosa per il n°9 (sempre del Briccialdi) dove inizialmente realizzavo i mordenti a terzina. Mentre nella terzina di sedicesimi iniziale si tende ad allungare troppo la prima nota (e farla diventare semicroma-2 biscrome).
ehhh..vecchi ricordi! Però adesso con un po di maturità in più eseguo tutto prima senza abbellimenti, con pazienza in modo dare "far l'orecchio" all'ossatura principale.